Gli  eventi  sismici  del  20  e  del  29  maggio  2012  hanno  provocato  uno  shock  al  sistema  economico  e produttivo emiliano, già gravemente messo alla prova da una crisi  economica di portata vasta e strutturale quale quella che ancora attanaglia l’economia nazionale. La risposta messa in campo sia dal sistema regionale – attraverso l’azione del Commissario delegato alla ricostruzione – che dal sistema degli enti locali, delle associazioni di categoria, da imprese e singoli cittadini, ha reso possibile una immediata riattivazione dei servizi e delle funzioni vitali nelle aree colpite. A questo processo ha partecipato anche ERVET, fornendo un  supporto tecnico alla Struttura commissariale per la gestione della fase di emergenza e della successiva ricostruzione post-sisma.

torreArea coinvolta e danni causati

Nel mese di maggio 2012 parte del territorio nazionale è stato interessato da due eventi sismici di forte intensità, collocati nell’ambito di una sequenza più ampia e localizzati a poca distanza l’uno dall’altro. Il primo dei due eventi – verificatosi la mattina del 20 maggio 2012 – ha avuto una magnitudo pari a circa 5.9 gradi Richter ed è stato localizzato tra le province di Modena e Ferrara presso i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro. Dopo numerose scosse di assestamento, un secondo terremoto di magnitudo approssimativa 5.8 gradi Richter si è verificato il 29 maggio 2012, poco ad ovest del primo, con epicentro localizzato tra i comuni di Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro. L’area interessata dai due eventi sismici è stata la porzione settentrionale della pianura padana emiliana compresa tra le province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna, ma le scosse sono state avvertite nettamente in gran parte dell’Italia del nord ed hanno causato danni anche in Lombardia e Veneto.

Il bilancio delle perdite umane è stato  pesantissimo: in Emilia-Romagna a causa delle scosse sono morte 28 persone, inoltre i feriti sono stati oltre 300. Gli eventi sismici hanno interessato un’area di grandi dimensioni e densamente popolata (quasi 900 mila persone nell’area più estesa), caratterizzata da  un  sistema  produttivo  distribuito  capillarmente  sul  territorio, che nel 2011 ha prodotto 19,6 miliardi di euro di valore aggiunto (pari al 15,9% del valore aggiunto regionale e al 2% di quello italiano) e 12,17 miliardi di euro di esportazioni (pari al 25,4% del totale regionale).

I danni maggiori sono stati registrati per quei complessi o quei fabbricati  per i quali le caratteristiche costruttive e strutturali, progettate per rispondere alle normali sollecitazioni,  non sono state in grado di fronteggiare un evento sismico della  portata di quello registrato nel maggio 2012.

Complessivamente, come stimato nei mesi successivi al terremoto, i danni causati nelle tre regioni sono stati quantificati in oltre 13,2 miliardi di euro, di cui oltre 12,2 miliardi nella sola Emilia-Romagna. Oltre 19mila famiglie hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Le persone coinvolte sono state 45mila, di cui 16mila hanno richiesto assistenza. I danni alle strutture sono stati ingenti: oltre 14mila gli edifici residenziali danneggiati, 13mila circa le attività economiche danneggiate (capannoni e impianti, aziende agricole, negozi, uffici), 1.500 gli edifici pubblici e strutture socio-sanitarie lesionati.

Fonte: Dipartimento Nazionale di Protezione Civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Italian Application to mobilise the European Union Solidarity Fund – EUSF: Earthquakes May 2012 in the area of the Regions: Emilia-Romagna, Lombardia and Veneto, Roma 2012 [ Clicca per ingrandire ]

La risposta del sistema regionale

La strategia di risposta al terremoto ha visto fin da subito il coinvolgimento, da parte del Commissario Delegato e Presidente della Regione, del sistema delle autonomie locali e delle parti sociali, con la condivisione di obiettivi e modalità di intervento sia per la fase di emergenza che per la successiva fase di ricostruzione.

Le varie tipologie di strumenti e provvedimenti adottati sia a livello nazionale che regionale, che hanno coinvolto direttamente la Struttura Commissariale, possono essere raggruppati nei due gruppi seguenti:

  • interventi della fase di emergenza: assistenza alla popolazione, ripristino immediato delle infrastrutture e dei servizi, sostegno immediato per la liquidità delle imprese;
  • interventi per la ricostruzione ed il riavvio delle attività e degli investimenti, per i privati e per il settore pubblico.

La fase di emergenza ha consentito di garantire la prima assistenza e le misure di soccorso alla popolazione dell’area colpita; l’allestimento e la gestione delle strutture temporanee di accoglienza e delle strutture alloggiative alternative; il ripristino immediato di infrastrutture e attrezzature per i servizi pubblici e sul patrimonio culturale; la ripulitura delle aree e lo smaltimento delle macerie, con una programmazione superiore a 900 milioni di euro, provenienti da risorse statali, regionali e dell’Unione Europea, di cui oltre 755 milioni di euro (80%) già liquidati ai beneficiari finali entro la fine di novembre 2014. Il contributo concesso all’Emilia-Romagna dall’Unione Europea tramite il Fondo di Solidarietà dell’UE – istituito nel 2002 con lo scopo di supportare i territori degli Stati membri in seguito al verificarsi di  una  catastrofe naturale  grave – è stato pari a 563 milioni di euro (la quota maggioritaria della sovvenzione assegnata all’Italia, 670 milioni di euro), interamente utilizzati entro la fine del 2013, come recentemente rendicontato allo Stato italiano.

Per far fronte alla mancanza di liquidità da parte delle imprese e dei lavoratori autonomi che avevano subito danni dal sisma, sono stati attivati canali di finanziamento agevolato per il pagamento dei tributi, dei contributi previdenziali ed assistenziali, i premi per l’assicurazione obbligatoria, con l’erogazione di oltre 637 milioni di euro di prestiti agevolati.

FASE EMERGENZA

fase-emergenza

La successiva fase della ricostruzione, tutt’ora in corso, include sia interventi rivolti a privati (famiglie e attività produttive, agricole, industriali e commerciali) che al settore pubblico (opere pubbliche, edilizia scolastica e beni culturali).
Per quanto riguarda gli interventi di ricostruzione privata, rivolti alle abitazioni ed alle imprese, le regole sono state definite a partire dalla fine di agosto 2012, poi modificate ogniqualvolta, nel corso dei mesi successivi, veniva chiarito e migliorato il quadro normativo nazionale. I provvedimenti, anche grazie all’innalzamento dei contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione elevati dall’80 al 100%, si sono sostanzialmente stabilizzati nel corso del 2013. Grazie al contributo di solidarietà delle altre regioni italiane, i Programmi Operativi Regionali dell’Emilia-Romagna (FESR, FSE e FEASR) sono stati rimodulati introducendo interventi specificatamente dedicati all’area del sisma.

  • riparazione, ripristino e ricostruzione di immobili ad uso produttivo (Ord. 57/2012 e smi);
  • riparazione e ripristino immediato di edifici ed unità immobiliari ad uso abitativo, incluse attività economiche ricomprese (Ord. 29/2012, 51/2012 e 86/2012);
  • rimozione delle carenze strutturali e miglioramento sismico finalizzati alla prosecuzione delle attività per le imprese (Ord. 91/2013, 52/2013, 23/2013);
  • promozione delle attività di ricerca (Ord. 109/2013);
  • programmazione Fondi Strutturali 2007-2013 (FESR, FSE e PSR).

Considerando gli interventi sulle infrastrutture, a fine ottobre 2014, tra domande presentate e prenotazioni effettuate le richieste di contributo superano le 20 mila unità, di cui quasi 6 mila domande già ammesse a finanziamento, con la concessione di quasi 1,5 miliardi di euro.

Tra gli interventi non infrastrutturali, invece, si contano oltre 4.200 domande e azioni ammesse, con oltre 300 milioni di euro di contributi concessi e 700 milioni di euro di investimenti previsti.

La ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali, invece, è stata programmata con risorse statali e regionali, garantendo ad oggi una disponibilità di poco inferiore al miliardo di euro, equivalenti al 56% dei danni rilevati complessivamente (quasi 1,7 miliardi di euro), inclusi gli immobili fuori cratere e quelli privati tutelati ad uso pubblico.

 RICOSTRUZIONE POST SISMA

ricostruzione

Sebbene la ricostruzione sia ancora in corso, è evidente come le aziende abbiano recuperato quasi completamente le attività di produzione, scongiurando l’effetto di “abbandono” dell’area da parte delle imprese insediate; le aziende agricole hanno in larga parte ripristinato le produzioni ed i servizi alla popolazione sono stati completamente ripristinati anche grazie all’approntamento di strutture temporanee.

Cosa fa ERVET per la Regione Emilia-Romagna nell’ambito della ricostruzione post-sisma
ERVET ha fornito supporto alla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dell’attivazione e successiva attuazione del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. Nello specifico ha supportato la Struttura Commissariale nella prima fase di raccolta e stima dei danni causati dal sisma e, successivamente all’erogazione della sovvenzione, nel monitoraggio fisico e finanziario degli interventi, nelle predisposizione dei controlli e della rendicontazione finale alla Commissione Europea.

ERVET ha inoltre un ruolo all’interno del Soggetto Incaricato dell’Istruttoria (SII) istituito dall’Ordinanza n. 75/2012, con riguardo al supporto trasversale all’azione dei nuclei di valutazione, sia rispetto a tematiche specifiche da approfondire (ad.es la legislazione sugli aiuti di stato), che relativamente al presidio dell’andamento procedurale e finanziario della spesa. In questo ambito si inserisce anche l’attività di supporto al contact center attivato a livello regionale con lo scopo di  favorire interpretazioni chiare ed uniformi delle diverse casistiche di progetto e di agevolare, così facendo, l’operatività dei gruppi istruttori e dei nuclei di valutazione attivati a valle della presentazione della domanda per il riconoscimento dei danni. Inoltre ERVET ha garantito la piena operatività degli stessi nuclei, anche attraverso la messa a disposizione di esperti e di figure professionali a supporto dei Responsabili del Procedimento a garanzia del corretto andamento del processo istruttorio e valutativo.

 Per approfondire

Sito regionale ‘Dopo il Terremoto consultabile dal portale della Regione, con aggiornamenti sull’assistenza, le iniziative di solidarietà, i provvedimenti, la modulistica ad uso di imprese e privati.

La ricostruzione post-sisma: contesto economico e misure di intervento (capitolo 3.1), in Rapporto Unioncamere 2014 sull’economia regionale

Relazione di esecuzione delle spese sostenute a valere sul contributo del Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea (FSUE) per il terremoto del maggio 2012, predisposta dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto