Il report, realizzato in collaborazione con ERVET, evidenzia un recupero dei livelli occupazionali, una leggera riduzione della disoccupazione ma sale il numero dei giovani che nons tudia e non lavora 

È disponibile l’analisi dei dati della Rilevazione continua delle forze di lavoro ISTAT sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna nel 2014. Il report, redatto dall’Assessorato regionale Scuola, formazione, università e ricerca, lavoro con la collaborazione di ERVET, fornisce il quadro aggiornato dell’occupazione e disoccupazione regionale e delle dinamiche degli ammortizzatori sociali. Quello che emerge dalla Rilevazione è un quadro con luci ed ombre. Si registrano lievi miglioramenti in alcuni ambiti e settori mentre continuano a preoccupare i dati che riguardano i più giovani.

Questi, in sintesi, i dati più significativi emersi dal report periodico:

  • Nel 2014 si registra un recupero dei livelli occupazionali (+7mila posti di lavoro rispetto la 2013), in linea con il resto del Paese
  • Ciò che contraddistingue l’Emilia-Romagna è una leggera riduzione della disoccupazione (-0,3%) che non si rintraccia né nel Nordest né nella media italiana
  • Cresce il lavoro part time, sia tra gli uomini sia tra le donne. Tale dinamica interessa tutte le aree del Paese e si è accentuata a partire dall’inizio della crisi economica, coinvolgendo sempre più la componente maschile della forza lavoro. Il 17,9% delle persone occupate è a part time nel 2014, a fronte del 12,9% del 2008
  • I NEET (acronimo che sta per “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, cioè giovani che non studiano nè lavorano) d’età 15-29 anni sono 120mila nel 2014, in crescita rispetto al 2013 (+10mila). Anche il Nordest e l’Italia sperimentano un trend crescente, non così intenso. Sono NEET il 20,6% dei giovani della stessa fascia di età, meno che nell’insieme del Paese ma più che nell’area Euro
  • I posti di lavoro aumentano nell’industria in senso stretto (+6mila, +1,3%), che segnala così una inversione positiva del trend. Resta negativa la dinamica delle costruzioni (-2,6mila, -2,2%). Il terziario continua ad essere in lieve espansione (+3,5mila, +0,3%), come in tutto l’arco dell’ultimo decennio.
  • Il ricorso alla cassa integrazione si è ridotto rispetto al 2013: -16% circa di ore autorizzate dall’INPS. I valori rimangono tuttavia su livelli elevati, più di 83 milioni di ore, equiparabili a 46mila lavoratori equivalenti/unità standard di lavoro. L’industria manifatturiera è interessata per il 61%, il commercio per il 19% e le costruzioni per il 13% circa.
  • I lavoratori licenziati collettivamente che hanno avuto accesso alle liste di mobilità sono stati circa 16mila, quasi il 60% in più del 2013; parte dell’aumento si spiega con l’anticipo entro la  fine 2014 di parte dei licenziamenti programmati nell’ambito degli accordi aziendali per evitare di incorrere, a partire dal primo giorno del 2015, nella riduzione della durata dall’indennità scattata per i lavoratori dichiarati in esubero successivamente.

Per approfondire:

Report regionali sull’occupazione in Emilia-Romagna [inserire link: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/analisi-sul-mercato-del-lavoro/approfondimenti/report-regionale-sull2019occupazione-in-emilia-romagna