Parte la fase attuativa dei 6 Programmi di CTE che coinvolgono l’Emilia-Romagna: INTERREG EUROPE, MED, CENTRAL EUROPE, URBACT, ADRION e ITALIA-CROAZIA. Tutte le informazioni sui bandi e le risorse messe a disposizione.

Con il recente lancio dei primi bandi Central Europe e URBACT ha preso ufficialmente il via la fase attuativa dei 6 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) che coinvolgono l’Emilia-Romagna. A giugno 2015 è prevista poi l’uscita di ulteriori due bandi relativi ai Programmi INTERREG EUROPE e MED. A completare, ADRION e ITALIA-CROAZIA in ritardo, rispetto agli altri 4 Programmi, nella fase attuativa.

Nella programmazione 2014-2020, la CTE si riconosce di nuovo sotto il marchio INTERREG, con il quale la modalità di cooperazione fu lanciata negli anni ’90.

Il marchio comune porta l’attenzionesulla necessità di interpretare i diversi Programmi di cooperazione come appartenenti ad un unico insieme, evidenziando, attraverso i processi di integrazione e capitalizzazione dei risultati, tutto ciò che è stato precedentemente finanziato. Obiettivo è mettere a valore quanto già raggiunto in termini di crescita delle competenze e di capitale sociale delle strutture coinvolte, innovazione creata, relazioni generate, reti strutturate fra attori e territori e, da qui, sviluppare progetti innovativi congiunti che rafforzino la coesione economica e sociale nell’Unione Europea e riducano il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni.

Nell’ambito della nuova programmazione, l‘obiettivo CTE individua come target principali gli stessi di Europa 2020e si propone di raggiungerli attraverso il rispetto di alcuni principi chiave, quali: concentrazione tematica, attenzione alle aree con specificità, valorizzazione del capitale territoriale, orientamento ai risultati, mobilitazione degli attori locali, integrazione dei fondi.

I programmi si articolano inoltre come segue.

 

INTERREG EUROPE per migliorare l’attuazione delle politiche e dei programmi per lo sviluppo regionale

INTERREG EUROPE è il Programma di CTE che nel periodo 2014-2020 sostituisce il precedente Programma INTERREG IVC. Coinvolge i 28 Stati Membri dell’Unione Europea, più Svizzera e Norvegia con un budget di 359 M€, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), al quale si aggiunge il cofinanziamento nazionale dei singoli Stati per l’attuazione dei progetti.

Il Programma si articola in 4 Assi, con l’obiettivo di:

01rafforzare le capacità e le infrastrutture di ricerca e innovazione (ad esempio migliorare gli strumenti finanziari per il supporto all’innovazione) e promuovere l’innovazione attraverso le filiere regionali nei settori di “specializzazione intelligente” (ad esempio aumentare la commercializzazione dei risultati di ricerca e sviluppo) – Asse 1

 

02migliorare le politiche a supporto delle piccole e medie imprese per la crescita, sviluppo e innovazioneAsse 2

 

03favorire una transizione verso una economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. Efficienza energetica, energie rinnovabili, trasporto sostenibile – Asse 3

 

04proteggere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale (ad esempio migliorare la gestione dei parchi naturali regionali) e sostenere la transizione verso un’economia basata sull’uso efficiente delle risorse, promuovendo una crescita “verde” e l’eco-innovazione (ad esempio aumentare la capacità di riciclo tra le PMI) – Asse 4

 

Il lancio del primo bando, che si prevede rimanga aperto solamente un mese, è previsto per la metà di giugno 2015. Sono stati stanziati 107.5 M€, circa un terzo del budget FESR a disposizione per il Programma suddiviso equamente tra i 4 Assi. Per ciascun progetto, il budget deve essere compreso tra uno e due milioni di euro.

La quota di co-finanziamento è dell’85% per gli organismi pubblici e di diritto pubblico (per i partner italiani pubblici e pubblici equivalenti è previsto, inoltre, il 15% di contributo nazionale [1] ) e del 75% per gli organismi privati senza scopo di lucro dei 28 Stati Membri.

Nello specifico, INTERREG EUROPE è finalizzato a rafforzare l’efficacia della Politica di Coesione; è progettato per supportare le autorità pubbliche nell’apprendimento e implementazione di nuove politiche regionali e locali attraverso lo scambio di esperienze e buone pratiche.

Le principali novità rispetto al periodo di programmazione 2007-2013 prevedono:

  1. Maggiore focalizzazione per produrre risultati efficaci.
  2. Monitoraggio a medio-lungo termine e coinvolgimento più attivo e diretto (obbligatorio) degli stakeholder. Nel nuovo Programma, i partner regionali sono tenuti a spendere una parte della loro attività nel monitorare l’impatto dello scambio di esperienze sui territori interessati. Questa “fase di monitoraggio” è essenziale per le regioni partecipanti al fine di dimostrare il valore della cooperazione e per assicurarsi che i risultati dell’investimento dei fondi comunitari siano effettivi e più sistematicamente registrati. I nuovi progetti di INTERREG EUROPE hanno quindi una durata più estesa (da 3 a 5 anni), poiché devono essere realizzati in due fasi obbligatorie:

–  Fase 1 (da 1-3 anni) Scambio interregionale di esperienze, mutuo apprendimento, elaborazione di un Action Plan (Piano di Azione) che miri a riportare quanto appreso nelle fasi di scambio, negli strumenti operativi delle regioni coinvolte (direttamente come partner o indirettamente attraverso la costituzione obbligatoria del gruppo di stakeholder)

–  Fase 2 (2 anni) Monitoraggio dell’implementazione dell’ Action Plan, anche con la possibilità di realizzare una piccola azione dimostrativa che serva a “convincere” l’autorità pubblica di riferimento nell’adozione e realizzazione del Piano di Azione

3. Piattaforme di apprendimento delle politiche, una per ogni asse prioritario. Queste rappresentano uno strumento per consentire una agile, mirata e permanente condivisione di conoscenza, un servizio rivolto sia ai partner di progetto sia, in generale, agli attori politici regionali e a promuovere la capitalizzazione delle buone pratiche. Esempi di servizi che saranno resi disponibili dalla piattaforma sono: il supporto tecnico agli stakeholder regionalie ai progetti in corso; l’organizzazione di momenti di confronto, scambio e benchmarking tra progetti e di seminari tematici; l’analisi e la disseminazione dei contenuti dei singoli progetti; la facilitazione del networking tra regioni. L’implementazione delle piattaforme sarà lanciata e definita nel corso del 2015 attraverso affidamento di contratti e appalti con procedure di evidenza pubblica.

4. Maggiore enfasi sul miglioramento dei programmi che fanno parte della politica di coesione dell’Unione europea (riferimento all’Obiettivo Investimenti per la crescita e l’occupazione e agli altri Programmi di CTE).

5. Per la prima volta, oltre agli enti pubblici e pubblici equivalenti, anche gli organismi privati senza scopo di lucro possono beneficiare del finanziamento di INTERREG EUROPE. I primi progetti del nuovo INTERREG EUROPE prenderanno avvio all’inizio del 2016.

 

MED per la crescita sostenibile del bacino del Mediterraneo

Europe

Il lancio del nuovo Programma di cooperazione transnazionale MED è previsto il 23 giugno prossimo a Marsiglia. MED, con una dotazione finanziaria complessiva di 265 M€ incluso il co-finanziamento nazionale, prevede lo sviluppo di progettualità tra 10 Paesi Membri e 3 Paesi IPA (Albania, Bosnia-Herzegovina e Montenegro).

I progetti presuppongono la partecipazione di almeno 4 partner di 4 Paesi diversi, di cui almeno 3 Stati Membri.

Il Programma, ancora in fase di approvazione da parte della Commissione Europea, concentra le sue risorse sul finanziamento di progetti mirati ad accrescere [2]:

01 l’innovazione per una crescita intelligente e sostenibile – Asse 1: le attività transnazionali dei cluster e delle reti innovative, con particolare attenzione a temi inerenti la crescita verde e la crescita blu e agli ambiti d’intervento correlati all’imprenditorialità creativa e all’economia sociale

03le strategie a bassa emissione di carbonio e l’efficienza energetica – Asse 2: la capacità di gestione energetica degli edifici pubblici, le quote di fonti energetiche locali rinnovabili, la capacità di utilizzo dei sistemi di trasporto a bassa emissione di carbonio e le connessioni multimodali

04la valorizzazione delle risorse naturali e culturali – Asse 3: lo sviluppo di un turismo costiero e marittimo sostenibile e responsabile, in grado di valorizzare le risorse naturali e culturali delle aree coinvolte, favorendo una gestione integrata delle coste e la pianificazione marittima strategica nel Mediterraneo, e il rafforzamento delle relazioni tra aree protette, al fine di proteggere la biodiversità e gli ecosistemi naturali e migliorare la loro gestione

05la strategia mediterranea – Asse 4: la governance e la costruzione di una macro-strategia per il Mediterraneo

Il Programma, nel pieno rispetto della morfologia dell’area di riferimento, concentra la sua attenzione sulle aree costiere, urbane e rurali e sulle isole.

Le tipologie di azioni finanziate riguardano: il trasferimento di conoscenze e competenze, studi di fattibilità e analisi, lo sviluppo di strategie, politiche, metodologie, modelli, servizi e strumenti, i processi di capitalizzazione, progetti pilota e investimenti di piccola scala.

In linea con quanto già sostenuto durante la programmazione 2007-2013, particolare considerazione è attribuita a quei progetti che manifestino coerenza, complementarietà e sinergie con i Programmi FESR regionali e nazionali.

Le risorse complessive messe a disposizione per il finanziamento dei progetti prevedono una concentrazione importante sull’Asse 3 “Ambiente e Cultura” (34%) e sull’Asse 1 “Innovazione” (32%); seguono: Asse 2 “Low Carbon Economy” (20%), Asse 4 “Governance” (8%).

I possibili beneficiari sono: le autorità pubbliche nazionali, regionali e locali, le agenzie, le università, gli organismi di ricerca, gli istituti di formazione, gli operatori economici – incluse le PMI, i centri di supporto alle imprese, le associazioni, i gruppi di interesse – comprese le ONG e le organizzazioni culturali e di cittadini.

La quota di co-finanziamento è pari all’85% dell’ammontare complessivo di progetto; per quanto riguarda gli operatori economici – che non possono svolgere il ruolo di soggetto capofila, la quota di cofinanziamento pari al 50% o 85% dipende dal regime adottato, che non è ancora stato definito dal Comitato di Pilotaggio del Programma.

I soggetti appartenenti ai 3 Paesi IPA coinvolti, possono essere solo enti pubblici o enti pubblici equivalenti e partecipare esclusivamente come partner di progetto.

Contestualmente al lancio del Programma, è prevista l’apertura del primo bando per un ammontare di fondi pari a circa un terzo della dotazione finanziaria complessiva; la scadenza del bando è indicativamente ad ottobre 2015.

Nel rispetto dell’attenzione richiesta dalla Commissione Europea riguardo i risultati dei progetti, il Programma MED si articola secondo Moduli “interattivi”, ciascuno con la durata di 18 mesi, fino ai 30 mesi previsti per il Modulo 2, basati sul concetto di buon esito delle performance.

Il Modulo 1 – Strategie e politiche ha come obiettivo la realizzazione di studi, analisi, lo scambio di informazioni, la stabilizzazione di reti e la definizione di piani d’intervento e strategie condivise; il Modulo 2 – Azioni pilota riguarda lo sviluppo di piani d’azione e di sperimentazioni nei territori coinvolti nel progetto, allo scopo di verificare/promuovere la loro trasferibilità e replicabilità; il Modulo 3 – Capitalizzazione ha lo scopo di contribuire alla diffusione su larga scala dei risultati ottenuti (anche da altre partiche di cooperazione), di sensibilizzare i principali stakeholder per ulteriori sviluppi e di favorire il mainstreaming e quindi l’adozione dei risultati nelle pratiche di programmazione a livello locale.

Il budget massimo stabilito per i progetti del Modulo 1 è di 600.000€ e un partenariato composto orientativamente da 8 elementi; il Modulo 2 prevede progetti compresi tra 1,2 e 2,5M€ e un partenariato di 10 elementi; il Modulo 3 è caratterizzato da interventi con un budget compreso tra 600.000€ e 1,2 M€ e un partenariato composto orientativamente da 8 elementi.

I Moduli hanno la possibilità di essere combinati tra loro per creare la tipologia di progetto più adatta agli intenti del partenariato; la combinazione dei 3 Moduli genera un progetto integrato.

I progetti multi-modulari possono avere una durata massima di 36 mesi, fino ai 48 mesi come per i progetti integrati. Sono raccomandati partenariati di massimo 12 elementi per i Moduli 1+2 e 2+3; per i progetti multi-modulari 1+3, definiti progetti orizzontali, sono raccomandati partenariati di non più di 6 elementi, mentre per i progetti integrati si può arrivare fino ai 15 componenti.

I progetti orizzontali hanno l’obiettivo di mettere a valore quanto realizzato dai progetti finanziati (mono o multi-modulo) relativamente agli Assi 1, 2 e 3, secondo una logica comune e in stretto coordinamento con gli Organismi di gestione. Per i progetti integrati si prevede un bando specifico successivo a quello di giugno 2015.

Il passaggio da un Modulo all’altro in un progetto multi-modulare – con verifica dei risultati da parte degli organismi di gestione, può prevedere, dietro richiesta, modifiche di partenariato, budget o attività, al fine di rispondere al meglio alle esigenze emerse dall’attuazione del Modulo precedente.

 

CENTRAL EUROPE per soluzioni intelligenti in risposta alle sfide dell’area

central

 

Il Programma CENTRAL EUROPE ha un budget di 246.6 M€ di fondi FESR, al quale si aggiunge il cofinanziamento nazionale dei singoli Stati per l’attuazione dei progetti di cooperazione transnazionale che coinvolgano organizzazioni pubbliche e private provenienti dall’area di Programma nello scambio di buone pratiche e la sperimentazione di approcci innovativi attraverso investimenti di piccola scala. Obiettivo è rispondere alle sfide regionali nei settori dell’innovazione, dell’economia a basse emissioni, dell’ambiente, della cultura e dei trasporti, attraverso:

 01il miglioramento dei collegamenti sostenibili tra gli attori dei sistemi dell’innovazione per rafforzare la capacità di innovazione regionale e delle capacità e competenze imprenditoriali per far avanzare l’innovazione economica e sociale (servizi e modelli che possano andare incontro ai bisogni sociali e creare nuovi rapporti o collaborazioni; gli ambiti di attività sono ad esempio: l’integrazione nel lavoro, i servizi sociali, la formazione e la ricerca, la cultura e il tempo libero, la salute) – Asse 1

 03lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni per aumentare l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, il miglioramento delle strategie di pianificazione energetica territoriale a basse emissioni di carbonio e delle politiche a sostegno dei cambiamenti climatici e il rafforzamento delle capacità di pianificazione della mobilità nelle aree urbane funzionali per ridurre le emissioni di CO2 – Asse 2

04 il miglioramento della capacità di gestione ambientale integrata per la protezione e l’uso sostenibile del patrimonio e delle risorse naturali e culturali (interesse particolare del Programma a forme di lavoro ed impiego legate all’industria creativa, e alla valorizzazione del capitale umano ed imprenditoriale. Non sono supportati progetti incentrati sul turismo in sé; il turismo può essere considerato solo come “effetto collaterale”)e della gestione ambientale delle aree urbane funzionali per renderle luoghi più vivibili (rilevante il tema delle smart cities e delle aree industriali dismesse) – Asse 3

 06il miglioramento della pianificazione e del coordinamento dei sistemi di trasporto passeggeri regionali per favorire i collegamenti alle reti di trasporto nazionali ed europee e del coordinamento tra stakeholders del trasporto merci per aumentare le soluzioni di trasporto ecologiche multimodali – Asse 4

Anche nel caso di CENTRAL EUROPE, le risorse complessive messe a disposizione per il finanziamento dei progetti hanno una concentrazione importante sull’Asse 3 “Ambiente e Cultura” (36%), a seguire: Asse 1 “Innovazione” (28%), Asse 2 “Low Carbon” (18%), Asse 4 “Trasporti” (12%). Il restante 6% è per l’Assistenza Tecnica al Programma. La scelta in merito alla distribuzione deriva dalla precedente esperienza e da interessi espressi dagli stakeholder principali.

La quota di co-finanziamento è pari all’80% per Austria, Germania e Italia e dell’85% per Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia.

I soggetti privati, come le autorità pubbliche e pubbliche equivalenti, possono partecipare in qualità di capofila in tutti gli Assi del Programma, previa verifica della loro capacità finanziaria (self-assessment tool disponibile sul sito di Programma).

Il primo bando, previsto con procedura in due fasi (la prima fase si è chiusa il 15 aprile 2015) , ha stanziato 80 M€, circa un terzo del budget FESR a disposizione per il Programma. Il budget di ogni progetto è tra 1 e 5 M€ per una durata di massimo 3 anni (48 mesi in casi eccezionali).

Al bando sono state presentate 620 proposte progettuali per una richiesta complessiva di 1,2 miliardi di euro di FESR (15 volte il budget messo a disposizione dal bando). L’Italia ha presentato il maggior numero di proposte in qualità di Lead partner (184) ed è rappresentata nel numero complessivo di progetti con 669 partner.

Altro dato rilevante è la partecipazione di partner privati sia come capofila (19%) che come partner di progetto (37%).

Secondo la tempistica resa pubblica dal Segretariato, i risultati della valutazione di tali sono attesi entro agosto 2015, al fine di assicurare l’avvio della seconda fase nei tempi previsti.

 

URBACT per lo sviluppo urbano integrato e sostenibile

URBACT III è uno dei primi programmi interregionali adottato e ha una disponibilità finanziaria di 96,3 M€, di cui circa 74,3 a carico del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Obiettivo del Programma è facilitare la condivisione di conoscenze e esperienze di successo tra città, regioni e aree metropolitane e altri livelli di governo, al fine di migliorare l’efficacia della politica regionale di coesione in ambito urbano. La programmazione di URBACT fa riferimento ad un solo Asse – Promuovere lo sviluppo urbano integrato e sostenibile, e sottende obiettivi economici, ambientali, di governance e inclusione sociale. I beneficiari sono città di piccole, medie e grandi dimensioni, enti di governo infra-municipali, autorità metropolitane e agglomerazioni riconosciute, autorità provinciali, regionali e nazionali, agenzie locali, università e centri di ricerca dislocati nei 28 Paesi membri dell’UE e nei due Paesi partner, Norvegia e Svizzera.

Il Programma prevede tre tipi di attività: 1. Reti transnazionali, 2. Capacity building, 3. Capitalizzazione e diffusione. L’attività Reti transnazionali riguarda finanziamenti per:

  • Action planning network – sostiene le città nello sviluppo di strategie, piani d’azione per lo sviluppo di politiche urbane integrate
  • Implementation network – sostiene le città nell’implementazione di strategie, piani d’azione per lo sviluppo di politiche urbane integrate
  • Transfer network – sostiene le città nel trasferimento di buone pratiche verso altre città.

In totale, nel periodo 2014-2020, il Programma prevede di finanziare 40 reti Action planning, attraverso due bandi, e 15 reti Implementation e Transfer.

Il primo bando URBACT III per Action planning network è uscito il 30 marzo 2015 e rimane aperto fino al 16 giugno 2015.  Il suo obiettivo è finanziare la creazione di 20 reti. Il budget destinato a ciascuna rete (FESR più contributo dei partner) varia da 600.000 a 750.000 €. Il proponente deve essere una città di uno dei 28 stati membri UE o dei due paesi partner, Norvegia e Svizzera.

Lo sviluppo degli Action planning network è suddiviso in due fasi: durante la prima fase di 6 mesi, il partenariato – inizialmente previsto di 4/6 partner, dovrà consolidare la propria visione comune, trovare nuovi partner – fino ad un massimo di 12 componenti, e definire una metodologia condivisa per lo scambio di attività. Solo le reti selezionate per la seconda fase – con durata 24 mesi, hanno la possibilità di sviluppare le attività previste a livello transnazionale e locale.

Il cofinanziamento per i partner che si trovano nelle regioni meno sviluppate e in regime transitorio copre fino all’85% della spesa sostenuta, mentre per i partner che si trovano nelle regioni più sviluppate fino al 70%.

Sul sito del Programma è disponibile anche uno strumento di ricerca partner (Partner Marketplace).

Per quanto riguarda l’attività di Capacity building, l’obiettivo è sostenere lo sviluppo delle competenze degli stakeholder nell’implementazione di processi di programmazione urbana integrata e partecipata, mentre l’attività di Capitalizzazione e diffusione ha il compito di veicolare ai decisori politici ai vari livelli quanto ottenuto dallo sviluppo delle pratiche progettuali, attraverso eventi, piattaforme web, pubblicazioni.

I Programmi ADRION e Italia-Croazia, come già detto in ritardo nella fase di attuazione, sostengono la cooperazione con l’area balcanica.

 

ADRION per l’innovazione della governance e l’integrazione tra Stati membri e candidati

ADRION, Programma di cooperazione transnazionale, ha una dotazione di budget di circa 99,2 M€ tra fondi FESR e IPA, a cui si aggiunge il cofinanziamento nazionale dei singoli Stati, partner. ADRION si propone  di supportare il processo di integrazione in termini di politiche e governance tra gli Stati membri e gli Stati IPA nell’area Adriatico-Ionica. Importante sottolineare che la Regione Emilia-Romagna è stata delegata a svolgere il ruolo futura Autorità di gestione e ad ERVET è stato affidato il compito di ospitare il segretariato tecnico. A causa di alcuni processi decisionali dipendenti in parte dalla Commissione ed in parte dagli Stati partner, il percorso di perfezionamento ed approvazione del Programma Operativo non si è ancora concluso. Gli obiettivi che emergono come prioritari sono:

01sostenere lo sviluppo di un sistema regionale d’innovazione nell’area- Asse 1

04promuovere una valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale quali fattori di crescita dell’area Adriatico-Ionica e migliorare la capacità transnazionale di affrontare la vulnerabilità e fragilità ambientale, salvaguardando i servizi eco-sistemici – Asse 2

06migliorare la capacità di erogare servizi integrati di trasporto, di mobilità e multimodalità – Asse 3

05facilitare il coordinamento e l’attuazione di EUSAIR Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica, attraverso il rafforzamento delle capacità delle pubbliche amministrazioni e degli stakeholder  e accompagnando l’attuazione delle priorità comuni – Asse 4

Questi obiettivi si attuano attraverso progetti che coinvolgano partner di almeno tre Stati aderenti al Programma. Ai bandi possono partecipare autorità pubbliche (o pubbliche equivalenti) e soggetti privati.

La percentuale di co-finanziamento prevista è pari all’85% del valore complessivo dei progetti. Il primo bando è previsto entro la fine del 2015.

 

ITALIA-CROAZIA per la coesione economica, sociale e territoriale dell’area

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Conseguentemente all’adesione della Croazia all’Unione Europea, è stato approvato un nuovo programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Croazia, che coinvolge le aree evidenziate nella cartina.

Anche questo programma è attualmente in fase di definizione ed ha una dotazione finanziaria pari ad oltre 200M€ e, dagli atti della fase negoziale, sembrano emergere come prioritari i seguenti ambiti di sviluppo, aventi l’obiettivo di accrescere [3]:

 01l’innovazione per una crescita intelligente e sostenibile: le collaborazioni innovative tra enti di ricerca e aziende nel settore dell’economia blu – Asse 1

07 la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici: la sicurezza e la resilienza dei territori alle catastrofi e ai cambiamenti climatici – Asse 2

 04la valorizzazione delle risorse naturali e culturali: la capacità di utilizzare il patrimonio naturale e culturale come leva per lo sviluppo economico, la protezione della biodiversità del Mare Adriatico e delle acque marine ambientali attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative per ridurre l’inquinamento – Asse 3

06 il trasporto sostenibile e la rimozione delle strozzature nelle principali reti infrastrutturali: la qualità, la sicurezza e la sostenibilità ambientale dei servizi marini e di trasporto marittimo, promuovendo la multi-modalità e soluzioni funzionali – Asse 4

Anche in questo caso il Programma, nel pieno rispetto della morfologia dell’area di riferimento, concentra la sua attenzione principalmente sullo sviluppo di un’economia blu, in piena coerenza con le indicazioni espresse dalla strategia EUSAIR, Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico Ionica, riguardo le opportunità dell’economia marittima: crescita blu, connettività terra-mare, connettività dell’energia, protezione dell’ambiente e turismo sostenibile.

La finalizzazione dei documenti di programmazione è prevista entro la fine dell’anno, contestualmente all’uscita del primo bando.

 

Cosa fa ERVET per la Regione Emilia-Romagna in ambito di Cooperazione Territoriale

ERVET – Unità Unione Europea, Cooperazione Internazionale, Territoriale e Coesione Sociale, ricopre il ruolo di assistenza tecnica per la struttura di coordinamento regionale sulla CTE, svolgendo attività di supporto nella fase di attuazione della programmazione sul territorio regionale, di monitoraggio, valutazione e capitalizzazione di esperienze e risultati già realizzati e di coordinamento e raccordo delle progettualità a livello territoriale.

Offre inoltre assistenza tecnica alla Regione Emilia-Romagna a supporto dello svolgimento delle funzioni proprie dell’Autorità di Gestione di ADRION ospitando, inoltre, il Segretariato Tecnico Congiunto del Programma.

 

Per approfondire

Interreg EUROPE: sito ufficiale del Programma www.interreg4c.eu/interreg-europe

MED: sito ufficiale del Programma www.programmemed.eu

Europa Centrale: sito ufficiale del Programma www.central2020.eu  

URBACT III: sito ufficiale del Programma www.urbact.eu

ADRION: sito ufficiale del Programma www.southeast-europe.net/en/about_see/adriaticionianprogramme/

ITALIA-CROAZIA: http://coopterritoriale.regione.veneto.it/category/politica-di-coesione-2014-2020/programma-italia-croazia-2014-2020

Sito DG Regio: ec.europa.eu/regional_policy/index_it.htm      

Regione Emilia Romagna: Politiche di coesione e cooperazione territoriale  http://territorio.regione.emilia-romagna.it/sviluppo-coesione-e-cooperazione-territoriale

Sito di Informazione europea realizzato da ERVET

http://www.europafacile.net/

 

[1] La stessa opportunità vale anche per gli altri Programmi di CTE; anche nell’ambito della programmazione 2014-2020, per i partner italiani è prevista la copertura totale delle spese attraverso il Fondo di Rotazione nazionale.

[2] Tutte le informazioni che seguono sono riferite al Programma Operativo presentato alla Commissione Europea e ancora in via di negoziazione. Alcune modifiche alla struttura del Programma potranno perciò essere adottate prima del lancio previsto a giugno.

[3] Tutte le informazioni che seguono sono riferite a documenti ancora in fase di definizione. Modifiche alla struttura del Programma e ai suoi contenuti potranno perciò essere adottate prima della presentazione del Programma alla Commissione Europea.