Trentacinque i  progetti indagati per complessivi 15 milioni di contributi destinati a 40 soggetti sul territorio emiliano-romagnolo

Il terzo Rapporto sul contributo dei progetti di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) alla programmazione regionale in Emilia-Romagna continua a dar conto dell’attività di valutazione avviata da ERVET dietro incarico della struttura di coordinamento regionale sulla CTE a partire dal 2011, con l’obiettivo di rilevare il valore aggiunto territoriale delle pratiche progettuali.

Ammonta a circa 15 milioni di euro (oltre il 21% del totale complessivo di fondi CTE di cui ha beneficiato il territorio regionale nel periodo 2007-2013) il contributo ricevuto dai circa 40 soggetti istituzionali e non, coinvolti come lead partner o partner sul territorio emiliano romagnolo nei 35 progetti finora indagati sui Programmi di cooperazione Central Europe, MED, South East Europe, Italia-Slovenia, IPA-Adriatico, INTERREG IVC e URBACT.

L’esperienza di autovalutazione messa a punto da ERVET continua ad essere uno dei pochi esempi condotti a livello di progetto e non di Programma. A livello nazionale sono 9 le Regioni che hanno finora adottato e applicato il modello di valutazione grazie al supporto del Programma MED, fornendo al metodo di lavoro spunti per migliorarne l’architettura e le funzionalità e al sistema nazionale suggerimenti per la definizione di un approccio valutativo condiviso in grado di catturare gli effetti netti della CTE a livello locale e sul mainstream.

Il modello, integrato dei contributi, è stato applicato durante l’analisi condotta nel 2014 a livello regionale.

La valutazione evidenzia come, nonostante il contributo in termini di crescita delle competenze e del capitale sociale delle strutture coinvolte, di innovazione e di relazioni e reti fra attori e territori, non siano ancora sviluppate appieno le potenzialità insite nei progetti di incidere in senso migliorativo sul contesto di riferimento. Utili riflessioni in merito seguono l’analisi dei dati, fornendo orientamento ai meccanismi di governance della CTE sia a livello regionale che nazionale, attraverso l’intensificazione dei processi partecipativi, di comunicazione, di integrazione dei fondi e di mainstreaming.

La lettura dei risultati delle valutazioni condotte conferma quindi la validità dell’approccio territoriale integrato sostenuto dalla CTE, mentre richiede una migliore declinazione del ruolo attribuitogli di complemento al mainstream con l’obiettivo, sempre più attuale, di fronteggiare gli effetti della globalizzazione e della crisi economico-finanziaria.

A breve sarà disponibile anche una versione in inglese del Rapporto.

Cooperazione Territoriale e Programmazione Regionale 2007-2013: Valutazione e primi risultati – 3° Rapporto” (Maggio 2015)