Il report, realizzato in collaborazione con ERVET, conferma il graduale recupero delle posizioni di lavoro dipendente rispetto al periodo di pre-crisi e una crescita significativa dei nuovi contratti a tempo indeterminato.

È disponibile l’analisi dei dati Sistema Informativo sul Lavoro in Emilia Romagna (SILER) sugli avviamenti e le cessazioni di lavoro dipendente e parasubordinato in Emilia Romagna nel primo trimestre 2015. Il report trimestrale, redatto dall’Assessorato regionale Scuola, formazione, università e ricerca, lavoro con la collaborazione di ERVET, fornisce il quadro aggiornato sul secondo trimestre 2015 dei flussi della domanda di lavoro in Emilia-Romagna, analizzati attraverso i dati sulle comunicazioni obbligatorie inoltrate in via telematica dai datori di lavoro pubblici e privati ai Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna, per quanto riguarda il lavoro dipendente, il lavoro parasubordinato e le esperienze lavorative.

Il secondo trimestre 2015 conferma la tendenza al recupero delle posizioni di lavoro dipendente (tempo indeterminato, determinato, di somministrazione e di apprendistato), perse in Emilia Romagna nei recenti anni di crisi economica. Gli avviamenti di lavoro dipendente sono in aumento (oltre 246mila, +3,9% rispetto al II trimestre 2014) per il settimo trimestre consecutivo. Il saldo trimestrale, ottenuto come differenza tra avviamenti e cessazioni, è risultato il più alto dal 2008 ad oggi, pari a 45.611 nuove posizioni lavorative. Nel trimestre di riferimento i lavoratori che hanno avuto almeno un avviamento di lavoro dipendente sono stati 192.500 (+4,4% rispetto al secondo trimestre 2014).

L’effetto congiunto della decontribuzione per i nuovi contratti a tempo indeterminato, introdotta con la Legge di stabilità 2015, ed il nuovo contratto ‘a tutele crescenti’, introdotto con il decreto legislativo 23/2015 del Jobs Act, ha rafforzato nel secondo trimestre la crescita delle assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni dei contratti a termine.

Tra Aprile e Giugno 2015 gli avviamenti a tempo indeterminato sono stati 39.568, +44,2% rispetto al secondo trimestre 2014. Rispetto al totale degli avviamenti di lavoro dipendente, il peso del tempo indeterminato è così passato dall’11,6% del 2014 al 16,1% del 2015.

Le trasformazioni di contratti a tempo determinato e di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state oltre 13.300, in crescita del 43,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Se si considera la componente più significativa, le trasformazioni che riguardano contratti di tempo determinato (pari all’85% del totale), si rileva una crescita del 54,5% rispetto al secondo trimestre del 2014.

Il tempo indeterminato risulta l’unica tipologia contrattuale con un saldo di posizioni di lavoro in crescita rispetto al secondo trimestre 2014: 16.014 nuove posizioni lavorative (da -132 nel 2014), prevalentemente concentrate nei settori del Commercio e turismo (5.600), Altri servizi (5.000) e Industria in senso stretto (3.400).

Si riducono gli avviamenti di contratti di apprendistato (-10,0%) e del tempo determinato (-2,2%).

Tra le altre tipologie contrattuali si rafforza la contrazione del lavoro parasubordinato, i cui avviamenti sono calati di quasi il 36% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il saldo trimestrale raggiunge il valore più basso dal 2008 relativamente allo stesso periodo dell’anno: -6.299 posizioni di lavoro, quasi 3.700 unità in meno rispetto al trimestre dello scorso anno.

Prosegue la contrazione del flusso di comunicazioni obbligatorie di lavoro intermittente (-19,1% per gli avviamenti e -10,2% per le cessazioni), già osservato a partire dal III trimestre del 2012 per effetto della Legge 92/2012 (cosiddetta ‘Fornero’).

 

Allegati:
Le dinamiche del lavoro dipendente e parasubordinato nel II trimestre 2015