Il 2015 rappresenta un anno di discontinuità per il mercato del lavoro in Italia. Lo è sicuramente dal punto di vista normativo, con l’entrata in vigore a partire dal 1 gennaio della decontribuzione fiscale introdotta con la Legge di stabilità 2015 per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati nel settore privato nel corso dell’anno e della nuova regolazione ‘a tutele crescenti’ per i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati a partire dal 7 marzo 2015, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 23/2015, adottato nell’ambito del Jobs Act.

A partire dai dati delle Comunicazioni Obbligatorie contenute nel Sistema Informativo sul Lavoro in Emilia Romagna (SILER), ERVET Spa ha elaborato un approfondimento sugli impatti di questi provvedimenti sui contratti a tempo indeterminato attivati in regione, da cui emerge una correlazione positiva.

Nei primi sei mesi del 2015, infatti, si è rilevata una crescita sia dei nuovi avviamenti di contratti a tempo indeterminato che delle trasformazioni di contratti a termine in nuovi contratti a tempo indeterminato.

Gli avviamenti di nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati 87.576, in crescita del 25% rispetto ai primi sei mesi del 2014. Questo aumento ha determinato un incremento del peso del tempo indeterminato nell’ambito del lavoro dipendente, che è passato dal 14,5% del 2014 al 17,5% del 2015.

Le trasformazioni di contratti a tempo determinato e di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state complessivamente 25.133, il 20,8% in più rispetto al primo semestre dello scorso anno. Considerando solo le trasformazioni eleggibili per la decontribuzione fiscale, quelle di contratti a tempo determinato (che rappresentano l’84% di tutte le trasformazioni del semestre), si rileva una crescita ancora più marcata (+26,5%).

La dinamica positiva degli avviamenti e delle trasformazioni e la contestuale contrazione del numero di cessazioni di contratti a tempo indeterminato esistenti (-4,4% rispetto al primo semestre 2014), hanno determinato la creazione di 40.396 posizioni di lavoro a tempo indeterminato, il 165,4% in più del saldo rilevato nel medesimo periodo dello scorso anno.

Se si prendono a riferimento i quattro mesi (da marzo a giugno) in cui hanno agito simultaneamente sia la decontribuzione fiscale che il nuovo contratto a tutele crescenti, si osserva una dinamica ancora più positiva: +56,9% di avviamenti a tempo indeterminato, +44,5% di trasformazioni.

I quasi 88mila avviamenti a tempo indeterminato del semestre si concentrano per il 40,7% negli Altri servizi, il 25,3% nell’Industria in senso stretto, il 23,3% nel Commercio e turismo, il 9,3% nelle Costruzioni. Residuale la quota relativa ai settori dell’ Agricoltura  e dell’Istruzione.

JobAct

La platea dei lavoratori titolari di nuovi contratti a tempo indeterminato nel primo semestre 2015, prendendo in considerazione sia i nuovi avviamenti che le trasformazioni in tempi indeterminati, è composta da 114,5 mila persone. La maggior parte di essi sono uomini e italiani. Nell’ambito delle classi di età dei lavoratori titolari degli avviamenti del semestre, la quota preponderante ha tra i 30 e 54 anni (il 69,5%), seguita dagli under 30 (22,6%) e dai lavoratori con 55 o più anni (7,9%).

Qual è la provenienza dal punto di vista contrattuale della platea di lavoratori titolari di nuovi contratti a tempo indeterminato nel primo semestre 2015?

Tra coloro che hanno un unico contratto, in tutto oltre 110mila lavoratori, il 15,1%  entra per la prima volta nel mercato di lavoro regionale (16,7mila lavoratori, di cui 908 provenienti da una precedente esperienza di tirocinio), il 62,3% proviene da un precedente contratto di lavoro formalmente cessato (circa 69mila lavoratori) ed il restante 22,6% di lavoratori è stato coinvolto in una trasformazione di un contratto a tempo determinato o di apprendistato in un tempo indeterminato (circa 25mila lavoratori).

Lavoratori tempo indeterminato

Cosa fa ERVET per la Regione Emilia-Romagna in tema di Mercato del Lavoro

In collaborazione con l’Assessorato regionale al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, ERVET produce report periodici di analisi sul mercato del lavoro regionale.

I report trimestrali sull’occupazione in Emilia-Romagna forniscono un’analisi su occupazione, disoccupazione, NEET e ammortizzatori sociali a partire dai dati della Rilevazione sulle forze di lavoro di ISTAT, dell’Osservatorio statistico dell’INPS sulla cassa integrazione e della Regione Emilia-Romagna per quanto riguarda l’istituto della mobilità.

Nei report sulle dinamiche trimestrali del lavoro dipendente e parasubordinato, invece, vengono analizzati dati del Sistema Informativo sul Lavoro in Emilia Romagna (SILER), che archivia tutte le comunicazioni obbligatorie trasmesse telematicamente dai datori di lavoro ai Centri per l’impiego provinciali emiliano-romagnoli, relativamente agli avviamenti, cessazioni, trasformazioni o proroghe di contratti di lavoro dipendente e di collaborazione, oltre all’attivazione delle work experiences (tirocini extracurriculari e Lavori Socialmente Utili).

ERVET svolge, in collaborazione con il Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna, il monitoraggio degli ammortizzatori sociali in deroga, analizzando l’andamento delle domande presentate dalle aziende e dei relativi Accordi di concessione di contributo, stipulati in merito ai provvedimenti di Cassa Integrazione guadagni sia Ordinaria che Straordinaria (CIGO/CIGS) e di Mobilità in deroga.

 

Verso un nuovo mercato del Lavoro? Approfondimento sull’impatto degli incentivi e del Jobs Act sul contratto a tempo indeterminato nel primo semestre 2015 

Altre pubblicazioni sul mercato del lavoro