Presentati da ERVET a Ecomondo gli ultimi dati sullo sviluppo degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità. In calo le certificazioni di processo, in crescita quelle di prodotto

È stato pubblicato, in occasione di Ecomondo 2015, il “Rapporto sulla diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità in Emilia Romagna”. Il documento, redatto da ERVET per la Regione Emilia-Romagna,è il punto di riferimento periodico per monitorare i dati e gli indicatori relativi alla diffusione degli strumenti volontari per la qualificazione ambientale sia in Emilia Romagna che a livello nazionale.

Il nostro Paese si mantiene leader nell’applicazione degli standard ambientali e sociali di prodotto e processo, nonostante il lungo periodo di crisi economica, anche grazie allo sviluppo di provvedimenti in grado di ridurre i costi e i tempi burocratici e di promuovere incentivi fiscali, come definito ad esempio in Emilia-Romagna nella Legge n.14/2014 che prevede spese istruttorie relative alle autorizzazioni ambientali ridotte del 25% per le imprese registrate EMAS o certificate ISO14001.

 

La situazione delle certificazioni in Italia
Il quadro che emerge in questa edizione del Rapporto evidenzia, nel periodo luglio 2014-luglio 2015, un andamento pressoché costante per tutti gli strumenti analizzati. Nel dettaglio, EMAS vede una situazione stazionaria ed ha i suoi settori trainanti nelle aziende operanti nello smaltimento dei rifiuti, le pubbliche amministrazioni e le aziende per la produzione di energia elettrica. Più o meno stabile resta la diffusione delle certificazioni ISO140001 (sistemi di gestione ambientale), che vede la maggiore concentrazione in altri servizi (1.868), trasporti (1.779) e costruzioni (1.714) .

Stazionario anche il trend di ISO 9001 (qualità delle produzioni certificata), il cui settore predominante è quello delle costruzioni (26% del totale).

In forte incremento, invece, lo standard che certifica i sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro, OHSAS 18001: +11% a luglio 2015 rispetto allo scorso anno. Questa certificazione è più diffusa, anche in questo caso, nel settore delle costruzioni (24% del totale).

Il sistema di gestione che certifica la responsabilità sociale d’impresa, SA8000, resta più o meno stabile e conferma la maggiore diffusione nei servizi di pulizia (166), nel settore alimentare e servizi ad esso connessi (118) e delle costruzioni (91).

Il Nord Italia registra la maggiore concentrazione di certificazioni di processo per l’ambiente, la sicurezza e la qualità (in media superano il 50% del totale nazionale). Lombardia, Emilia Romagna e Veneto sono invece le regioni con il più elevato numero complessivo di certificazioni. Nel Centro Italia risultano diffuse in maniera significativa le certificazioni SA8000 (38% del totale nazionale) con in testa la Toscana e il Lazio. Il Sud Italia e isole anche se in minor misura, contribuisce alla diffusione dello standard sociale SA8000 (27%) con la Puglia e la Campania alla guida delle regioni del Mezzogiorno.

Continua a crescere con decisione la certificazione di prodotto, anche se trattasi di numeri ancora piccoli, a conferma della maggiore visibilità che i marchi ambientali stanno assumendo sia dal lato domanda tra i consumatori -più consapevoli nelle scelte di acquisto – sia dal lato offerta tra le imprese che utilizzano il marchio per comunicare il valore dei propri prodotti e per accedere a nuovi mercati. Positivi quindi i risultati della dichiarazione ambientale EPD che trova la sua massima diffusione nel settore delle produzioni agro-alimentari (+22% nel periodo luglio 2014 – luglio 2015) e per il marchio Ecolabel (+12% rispetto allo scorso anno) diffusa nel settore turistico. Bene anche le certificazioni dei prodotti legnosi che troviamo apposte su imballaggi, carta, mobili, ecc. PEFC e FSC, rispettivamente +4% nel periodo luglio 2014 – luglio 2015.

Il panorama in Emilia-Romagna: calano certificazioni di processo, crescono quelle di prodotto
In Emilia Romagna, a fronte di una leggera flessione registrata dalle certificazioni ambientali di processo (EMAS ed ISO 14001),  crescono invece le certificazioni di prodotto, in linea con i risultati ottenuti a livello nazionale.

Nel dettaglio, EMAS decresce di poche unità nell’ultimo anno e i suoi settori trainanti restano quello delle produzioni alimentari (55) e i servizi (46), in particolare quelli per la gestione e smaltimento dei rifiuti. È maggiormente diffusa nelle province di Bologna (48) e di Parma (43). Decrescita più sensibile (-13%) per lo standard ISO 14001 che vede la provincia di Bologna al primo posto con 402 certificati, concentrati nei settori metalmeccanico e costruzioni. Indici negativi anche per gli standard ISO 9001 (-6%); OHSAS 18001 (-8%) e SA 8000 (-13%).

Per quanto riguarda la diffusione dei principali standard per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza nei primi dieci settori produttivi dell’Emilia Romagna, la ripartizione delle certificazioni pone al primo posto il settore metalmeccanico con 3.747 certificazioni. Seguono il settore delle costruzioni (2.742 certificazioni), il commercio all’ingrosso (2.131 certificazioni) e altri servizi (2.113 certificazioni).

Crescono invece, anche in Emilia-Romagna, le certificazioni di prodotto. In aumento perciò le imprese che si dotano del marchio europeo Ecolabel e in particolare nel settore chimico. Il settore che resta leader a livello regionale è il comparto ceramico, che lo utilizza come leva per competere nei mercati stranieri (il distretto ceramico emiliano-romagnolo costituisce un esempio a livello nazionale, con 13 licenze rappresentanti il 93% del totale italiano). Cresce anche (+17%) la Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), in particolare nel settore agroalimentare. Restano più o meno stabili le certificazioni forestali FSC (163 certificati rispetto ai 154 preesistenti) e PEFC (52 certificati rispetto ai 54 preesistenti) molto diffusi nel settore della carta.

“I dati sulla diffusione degli schemi di certificazione volontaria per la gestione della sostenibilità rappresentano importanti indicatori che ci restituiscono un quadro della qualità nel sistema economico produttivo della nostra regione e della sua sensibilità ambientale – spiega Elisa Valeriani, presidente di ERVET -. La newsletter da noi curata monitora l’evoluzione e l’applicazione delle certificazioni di processo e di prodotto in Emilia Romagna allo scopo di verificare il grado di proattività delle imprese e al contempo, offrire stimoli per consolidare la qualità ambientale certificata come fattore chiave per promuovere l’innovazione; la competitività e l’internazionalizzazione del sistema produttivo”.

 

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Emilia-Romagna