Mercoledi 16 marzo, nell’ambito del seminario “Economia regionale: a che punto siamo”, Ervet ha presentato il suo studio sulle dinamiche del lavoro regionale.    

I dati relativi al 2015 della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat indicano un miglioramento complessivo delle variabili del mercato del lavoro dell’Emilia-Romagna.  Rispetto al 2014 cresce l’occupazione e si riduce la disoccupazione, grazie alla positiva performance dell’industria manifatturiera.
Nel 2015 gli occupati sono complessivamente 1.918mila, 6,9mila in più rispetto al 2014 (+0,4%).

Il tasso di occupazione è al 66,7% (0,4 punti percentuali in più), superato in ambito nazionale solo dal valore registrato in Trentino-Alto Adige. Il tasso di occupazione riferito alla popolazione di età 20-64 anni – già al di sopra del target nazionale di Europa 2020 (fissato al 69%) – cresce di 0,5 punti percentuali, arrivando al 71,2%.

Le persone alla ricerca di lavoro sono 160, 9mila, 12,4mila in meno rispetto al 2014 (-7,1%). Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,7%, meno 0,6 punti percentuali; la riduzione interessa più gli uomini (dal 7,3% del 2014 al 6,6%), che le donne (dal  9,5 del 2014 al 9,1%). Valori più positivi si riscontrano solo in Trentino-Alto Adige (5,3%) e in Veneto (7,1%).

Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro regionale della popolazione in età attiva, tra 15 e 64 anni, è stabile (72,4%), molto più elevato della media nazionale (64%), superato lievemente solo dalla Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige. A livello di genere, si osserva una leggera crescita del tasso di attività femminile (+0,3 punti percentuali, che porta il tasso al 65,7% nel 2015), mentre si riduce quello maschile (-0,3 punti percentuali, che porta il tasso al 79,2%).

La crescita occupazionale è concentrata nell’industria in senso stretto, con 18mila occupati in più sul 2014 (+3,6%). Nelle costruzioni continuano a diminuire i posti di lavoro (-12,3mila, -12,3%), che risultano pressoché stabili nelle attività terziarie, mentre crescono leggermente in agricoltura (+1.000, +1,5%).

La partecipazione al lavoro si riduce nelle classi più giovani, mentre cresce nelle classi più adulte, in particolare tra i 55-64enni, per effetto del prolungamento dell’età pensionabile. Quasi tutte le classi di età vedono un aumento del tasso di occupazione e la riduzione del tasso di disoccupazione, con l’eccezione dei giovani di 25-34 anni che evidenziano il maggior grado di criticità (tasso di attività -0,4%, tasso di occupazione -0,8%; tasso di disoccupazione +0,5%).

La crescita degli occupati regionali è sostenuta in particolare dall’aumento dell’occupazione delle persone con laurea e titolo post-laurea (+27mila, pari a +6,9% rispetto al 2014), più tra le donne (+17mila occupate, pari a +8,1% rispetto al 2014) che tra gli uomini (+10mila occupati, pari a +5,5%).

I NEET (giovani non occupati, non in istruzione e formazione) nel 2015 risultano in calo sul 2014 in tutte le fasce di età, invertendo la dinamica di crescita esponenziale in atto dall’inizio della crisi economica (+102,1% dal 2008 nella fascia 15-29 anni). Il calo maggiore (-9,1%) si riscontra nella fascia 15-24 anni, che scende di poco al di sotto delle 60 mila unità.

In questo quadro di generale rafforzamento delle dinamiche del lavoro, i flussi delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro evidenziano alcuni aspetti significativi rispetto alla composizione del mercato del lavoro regionale.

Riguardo alle nuove assunzioni, resta preponderante la quota di contratti a termine; si conferma altresì la contrazione del numero dei contratti di lavoro parasubordinato e intermittente.

In netto aumento il numero dei contratti di lavoro stipulati a tempo indeterminato, incentivati dalla riduzione  dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro stabilita con la Legge di stabilità 2015 e dalla  nuova regolazione ‘a tutele crescenti’ per i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati a partire dal 7 marzo 2015 (Dlgs 23/2015).

Crescita significativa del lavoro a chiamata. In Emilia-Romagna sono stati venduti 14.322.944 voucher (dal valore nominale di 10 euro), con un incremento del 63,1% rispetto al 2014.

Analisi Mercato del Lavoro 2015