Il  report elaborato  da ERVET per conto dell’Assessorato regionale al Coordinamento Politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro con il quadro aggiornato delle dinamiche 2015 su: assunzioni, trasformazioni, posizioni di lavoro a tutele crescenti.

Il 2015 ha rappresentato un anno di discontinuità per il mercato del lavoro in Italia. A partire dal 1° gennaio è entrato in vigore l’esonero contributivo introdotto con la Legge di stabilità 2015 per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati nel settore privato nel corso dell’anno, fatta eccezione per l’apprendistato ed il lavoro domestico. Dal punto di vista normativo, sono stati approvati otto decreti legislativi attuativi del Jobs Act che hanno introdotto significative modifiche nel merito della disciplina dei contratti di lavoro (tra cui la nuova regolazione ‘a tutele crescenti’ per i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati a partire dal 7 marzo 2015), della regolamentazione dei licenziamenti e degli ammortizzatori sociali, degli strumenti di politica attiva.

L’obiettivo dichiarato del Legislatore era quello di favorire la crescita dell’occupazione e, allo stesso tempo, di migliorare la qualità nel mercato del lavoro, innanzitutto attraverso una maggiore diffusione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato.

Dai dati a disposizione emergono i seguenti scenari:

  • Si rafforza l’incremento del numero contratti di lavoro a tempo indeterminato e le trasformazioni di contratti a termine, per l’effetto congiunto della  decontribuzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro stabilita con la Legge di stabilità 2015 per tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati nel settore privato nel corso dell’anno e della nuova regolazione ‘a tutele crescenti’ per i nuovi contratti a tempo indeterminato attivati a partire dal 7 marzo 2015 (Dlgs 23/2015).
  • Gli avviamenti di nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato nel 2015 sono stati quasi 189mila, in crescita del 47,5% rispetto al 2014. Le trasformazioni di contratti di apprendistato e a tempo determinato in contratti di lavoro a tempo indeterminato sono state oltre 66,5mila, il 62,2%  in più rispetto allo scorso anno. Tra queste ultime, le trasformazioni di contratti a tempo determinato rappresentano la quota preponderante (54.886), in crescita dell’83,2%. Considerando anche la minore crescita delle cessazioni (+6,2%), ne consegue chele posizioni di lavoro a tempo indeterminato (avviamenti + trasformazioni – cessazioni) create nel 2015 ammontano ad oltre 91mila unità, più che sestuplicate rispetto allo scorso anno (nel 2014 erano poco oltre 14mila).
  • L’Osservatorio sul precariato dell’INPS rileva che – tra nuove attivazioni e trasformazioni – i contratti a tempo indeterminato che hanno usufruito dell’esonero contributivo previsto dalla Legge di stabilità 2015 hanno superato le 124mila unità, pari ad oltre il 64% del totale di nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulati da datori di lavoro privati. Le assunzioni a tutele crescenti con decontribuzione in Emilia-Romagna sono state poco meno di 80 mila (quasi il 7% degli esoneri contributivi rilevati a livello nazionale); le trasformazioni a tempo indeterminato con decontribuzione in regione sono state invece oltre 44 mila (l’11% degli esoneri rilevati in Italia).

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Documenti da scaricare:

Approfondimento sul lavoro accessorio in Emilia-Romagna nel 2015 (maggio 2016)