Si è avviata nella nostra regione la fase di sperimentazione della Strategia nazionale aree interne (SNAI) dopo il lungo iter di identificazione delle aree candidate portato avanti dalla Regione, il Comitato Nazionale Aree Interne (CNAI), i territori interessati ed i referenti dei Programmi Operativi dei fondi SIE.
Il percorso si è concluso a fine marzo 2016 con la predisposizione di un Rapporto tecnico di istruttoria e con la perimetrazione finale delle aree interne regionali approvata con la Delibera di giunta regionale n. 473 del 4 aprile 2016.

La SNAI, coordinata a livello regionale dall’Assessore Patrizio Bianchi e a livello nazionale dal Comitato nazionale aree interne, si inserisce nella più ampia programmazione strategica regionale prevista per i territori montani, e costituisce un’importante opportunità di valorizzazione dei territori più marginali della regione attraverso interventi integrati di sviluppo locale e di miglioramento della qualità dei servizi essenziali. Per sostenere e favorire la coerenza tra le politiche territoriali, settoriali e comunitarie è stata creata una task force regionale che comprende oltre alla struttura regionale di coordinamento con il supporto del Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, i referenti dei settori interessati (mobilità, istruzione e sanità), e le AdG dei Fondi SIE. In questo quadro, mettendo a disposizione le conoscenze e le competenze acquisite nel tempo su questi temi, ERVET fornisce assistenza tecnica alla Regione con analisi territoriali e socio economiche delle aree, con approfondimenti su temi specifici riguardanti le politiche per la montagna e proseguirà nei prossimi mesi con azioni di supporto per la costruzione delle strategie d’area locali.

Che cos’è la Strategia Nazionale per le Aree Interne

La Strategia Nazionale per le Aree Interne, proposta dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione territoriale (DPS) e contenuta nell’Accordo di Partenariato 2014-2020, fa parte dell’approccio nazionale che con le Città e il Mezzogiorno rappresentano la politica territoriale del governo italiano.

Col termine di “Aree Interne” si intendono quelle parti del territorio nazionale che per carenza di servizi ed opportunità, subiscono gli effetti del calo o dell’invecchiamento della popolazione, dove la debolezza delle prospettive di sviluppo determina una sempre maggiore difficoltà delle condizioni di vita dei cittadini che vi risiedono. A questa parte di popolazione occorre garantire una “cittadinanza” piena, intesa come diritto all’Istruzione, alla salute, alla mobilità. Contestualmente, occorre promuovere progetti di rilancio economico, che facciano leva sulle opportunità di valorizzare le risorse locali disponibili. Di questo si occupa la Strategia Nazionale per le Aree Interne che si prefigge quindi come obiettivi principali:

  • l’inversione delle tendenze demografiche in atto nelle aree più marginali
  • l’implementazione di progetti di sviluppo locale per la messa a sistema delle risorse ambientali e culturali di cui questi territori sono dotati.

Le tipologie di progetti previsti per l’attuazione di questi obiettivi sono:

  1. Progetti per l’adeguamento della qualità dell’offerta dei servizi essenziali e socio-sanitari, dell’istruzione e della mobilità (azioni finanziate con lo stanziamento nazionale di 90 milioni di euro con la legge di stabilità del 2014 per sostenere interventi nelle prime 23 aree pilota e una programmazione di ulteriori 90 milioni nel triennio 2015-2017).
  2. Progetti di sviluppo locale sulle tematiche di: tutela del territorio e comunità locali; valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile; sistemi agroalimentare e sviluppo locale, risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile; saper fare e artigianato (azioni cofinanziate dai Fondi Comunitari).

I progetti saranno definiti attraverso un APQ tra Amministrazioni Centrali di riferimento, Regione ed enti locali con l’indicazione specifica degli interventi da attuare, soggetti attuatori, le fonti finanziarie poste a copertura, i cronoprogrammi di realizzazione , i risultati attesi e i relativi indicatori.

Il percorso di istruttoria per l’individuazione delle aree

La selezione delle aree interne della Regione Emilia-Romagna è avvenuta attraverso una procedura di istruttoria pubblica, costituita da un’analisi quantitativa delle caratteristiche delle aree e da verifiche con visite di campo con gli attori locali.

Sulla base di diversi confronti con il Comitato Nazionale Aree Interne sono state predisposte delle proposte di perimetrazione delle Aree Interne della Regione Emilia-Romagna, che con la delibera n. 1111/2015 sono state ufficializzate. Durante le missioni sul campo, svolte nei mesi di ottobre e novembre 2015 nelle aree proposte, è emersa la possibilità di includere nella perimetrazione delle aree alcuni comuni non considerati precedentemente, proponendo le aree a due cerchi concentrici (vedi figura): il primo cerchio composto dai comuni che costituiscono l’”area progetto” vera e propria, e il “secondo cerchio” che comprende i comuni che entrano in strategia, ma non nel progetto d’area.

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I criteri utilizzati per l’inclusione dei comuni nelle aree progetto hanno fatto riferimento in particolare alla correlazione tra declino demografico e grado di perifericità (preferibilmente comuni intermedi, periferici e ultra-periferici, e non centri e poli); alle dimensioni (aggregazione delle Unioni contigue territorialmente e con soglia di almeno 15.000 abitanti); alla capacità istituzionale (adozione del livello delle Unioni di Comuni come unità d’analisi territoriale); per le aree strategia sono stati inclusi comuni con indicatori demografici critici, ma non con gradi di perifericità elevati (si sono considerati anche comuni definiti di cintura) con la finalità di garantire una contiguità territoriale al resto dell’area progetto.

La procedura di istruttoria si è conclusa con la redazione di un Rapporto tecnico di istruttoria delle aree proposte e con la Delibera di giunta n. 473 del 4 aprile 2016 che ha definito le quattro aree candidate della regione: Appenino Emiliano, Basso ferrarese, Appennino piacentino-parmense, Alta Valmarecchia.

L’attuazione della Strategia

Con la conferenza stampa del 22 giugno scorso, nella sede della Provincia di Reggio Emilia, si è avviata l’attuazione della Strategia nazionale aree interne della prima area candidata: l’Appennino Emiliano.

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L’area sarà coinvolta nella costruzione della Strategia d’Area, il documento di visione strategica di sviluppo del territorio, e nella co-progettazione degli interventi con tutti i soggetti rilevanti, coadiuvati dalla Regione con il supporto di ERVET, e da tecnici esperti del CNAI. Da qui si svilupperà la fase di sottoscrizione dell’Accordo di programma Quadro.

Gli interventi saranno finanziati con i fondi della legge di stabilità 2014 con uno stanziamento di 3,7 milioni di euro per la realizzazione di interventi sull’adeguamento della qualità dell’offerta dei servizi essenziali e socio-sanitari, dell’istruzione e della mobilità. A questi interventi si dovranno affiancare progetti di sviluppo locale cofinanziati dai Fondi SIE con un importo complessivo almeno pari a quello nazionale.

Per seguire le fasi dell’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne è possibile consultare la pagina dedicata alle “Aree Interne” sul sito della Regione Emilia- Romagna
http://europamondo.regione.emilia-romagna.it/it/fondi-europei/temi/programmazione-integrata/strategia-aree-interne

e a livello nazionale il sito
http://www.agenziacoesione.gov.it/it/arint

 

Documenti

Rapporto tecnico di istruttoria

Delibera di giunta regionale