I dati ISTAT del II trimestre 2016 certificano una dinamica positiva del mercato del lavoro in Emilia Romagna, con la crescita del numero degli occupati e la progressiva contrazione delle persone in cerca di lavoro.

È disponibile il report trimestrale sull’occupazione, disoccupazione e ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna nel secondo trimestre 2016, redatto da ERVET per conto dell’Assessorato regionale al Coordinamento Politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro.

Per quanto riguarda l’indagine sulle forze di lavoro dell’ISTAT, a livello regionale si rafforza la crescita dell’occupazione nel II° trimestre 2016: nel primo semestre 2016 l’occupazione è cresciuta del 2,4% rispetto al primo semestre 2015, con un aumento di 46mila posti di lavoro. Questo risultato è la risultante di un rafforzamento nel secondo trimestre della dinamica positiva già evidenziata nei primi tre mesi dell’anno.  Nel secondo trimestre 2016 gli occupati sono pari a 1.979,2mila, in aumento del 3,0% rispetto allo stesso periodo del 2015 (+57,6mila). Le dinamiche di genere evidenziano un incremento dei posti di lavoro soprattutto per le donne (+45,8mila, +5,4%), più che per gli uomini (+11,7mila, +1,1%).

Il tasso di occupazione trimestrale è al 68,8%, +1,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2015. Si tratta del valore più elevato tra tutte le regioni italiane, ad esclusione del Trentino-Alto Adige (69,6%).  Si intensifica inoltre la riduzione della disoccupazione: le persone in cerca di lavoro sono 143,7mila, con una contrazione di 16,2mila persone rispetto al secondo trimestre 2015 (-10,1%).

A livello semestrale, invece, il tasso di disoccupazione è pari al 7,5%, in calo di 0,7 punti percentuali sul primo semestre 2015. Nel secondo trimestre il tasso si colloca al 6,8%, in calo di 0,9 punti percentuali su base tendenziale, il valore più basso degli ultimi 4 anni relativamente allo stesso trimestre. A livello regionale un dato inferiore lo si rileva unicamente in Trentino-Alto Adige (4,8%).

Significativo incremento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro: nel secondo trimestre 2016 il tasso di attività femminile raggiunge il valore del 68,2%, il più elevato nell’arco degli ultimi 12 anni, nonché il più elevato su scala nazionale, anche rispetto al  Trentino-Alto Adige (66,2%).

L’incremento dell’occupazione nel corso del secondo trimestre 2016 si concentra nel settore Terziario (+4,6%, pari a 55,9mila posti di lavoro, sempre rispetto al secondo trimestre del 2015). L’aumento interessa soprattutto l’ampio comparto degli Altri servizi che ricomprendono servizi pubblici, alle imprese e alle persone (+6,5%).

In controtendenza il settore dell’Industria in senso stretto (-1,3%, pari a -7mila occupati) e le Costruzioni (-6,7%, pari a -7,3mila occupati). L’industria in senso stretto conferma, seppur ad un ritmo rallentato, il calo del primo trimestre 2016 (sempre su base tendenziale), mentre le Costruzioni, dopo il recupero messo a segno nel primo trimestre 2016, si riallineano al trend decrescente in atto negli ultimi anni.

Se nel corso del 2015 il monte ore (autorizzate) di CIG è andato contraendosi rispetto al 2014, nel 2016 la tendenza si inverte: anche nel secondo trimestre l’ammontare torna a crescere rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, +15,2%, pari a quasi 2,4milioni di ore aggiuntive. L’incremento dipende dalla CIGO (poco meno di 3milioni di ore aggiuntive, +86,4%) e dalla CIGS (+40,0% per 2,9milioni di ore aggiuntive). In netto calo invece le ore autorizzate relativamente ai trattamenti in deroga (-68,2% pari a -3,4milioni di ore). Rispetto al secondo trimestre 2015, il cambiamento più significativo è rappresentato dall’aumento delle ore assorbite dal settore manifatturiero: +41,2%, ovvero quasi 4milioni di ore aggiuntive

Un segnale positivo viene dalla quantificazione (disponibile però solo su scala nazionale), dell’effettivo “tiraggio”, da parte delle imprese, del monte ore autorizzate, ovvero dell’utilizzo reale, in media, che le imprese fanno delle ore autorizzate dall’INPS: si passa dal 46,2% rilevato in relazione al 2014, al 31,1% dell’anno in corso. Parrebbe pertanto che le imprese stiano richiedendo un monte ore relativamente più elevato di quanto effettivamente necessario sulla base delle loro attuali esigenze aziendali.

Nel secondo trimestre 2016 si protrae la riduzione dei flussi degli iscritti alla mobilità, già in atto dal principio del 2015: si contano in tutto 1.193 nuove iscrizioni nelle liste di mobilità a seguito dei licenziamenti collettivi (L. 223/91).

Per approfondire:

Report ‘Occupazione, disoccupazione e ammortizzatori sociali in Emilia-Romagna – II trimestre 2016’ (settembre 2016)

Presentazione di sintesi ‘Il mercato del lavoro dell’Emilia-Romagna nel i semestre 2016’ (settembre 2016)